“Solo io e te” - Ep. 19Celia e suo padre, dopo la loro discussione, si parlarono a stento. Mr Hubbs era un uomo molto orgoglioso e non fu facile per lui digerire il fatto che la figlia fosse stata plagiata da Ethan Marlow. Nemmeno per un secondo...

“Solo io e te” - Ep. 19

Celia e suo padre, dopo la loro discussione, si parlarono a stento. Mr Hubbs era un uomo molto orgoglioso e non fu facile per lui digerire il fatto che la figlia fosse stata plagiata da Ethan Marlow. Nemmeno per un secondo l’uomo aveva preso in considerazione il fatto che lei potesse aver scelto di frequentare quel ragazzo volontariamente, Mr Hubbs era certo che Ethan le avesse raccontato qualche bugia approfittandosi della sua buona fede.
Celia, dal canto suo, aveva preso la testardaggine della madre, oltre all’orgoglio del padre, era quindi decisa a non parlare più col papà fino a che non fosse stato lui a parlarle per primo. Era certa che, se avesse resistito abbastanza, avrebbe dimostrato a suo padre quanto era determinata e che, in fondo, lui avrebbe dovuto fidarsi del suo giudizio. 
Le regole di Mr Hubbs non cambiarono molto, ma di fatto a Celia era impedito di uscire di casa e di invitare amici, l’unica eccezione era Amberlee, ma solo per poche ore e non più di una volta a settimana. Zia Eloise aveva provato più volte a parlare con lei, ma Celia non voleva sentire ragioni. Eloise suggerì alla nipote di chiedere scusa al padre e aveva cercato di metterla nuovamente in guardia su Ethan, ma aveva solo ottenuto di farla arrabbiare di più. Se un tempo Celia aveva avuto dei dubbi su Ethan, adesso si era chiarita le idee e nessuno sarebbe più riuscito a farle cambiare opinione. 
Quando la giovane raccontò tutto ciò che era successo a Ethan, lui aveva cercato di farla ragionare, le aveva suggerito che forse sarebbe stato meglio smetterla di frequentarsi, almeno fino a quando lei non sarebbe stata più indipendente e lui avesse terminato l’università e trovato un lavoro in grado di mantenerli entrambi. Celia però non voleva saperne e, grazie alla governante di casa Hubbs da sempre affezionata alla piccola di casa, aveva trovato il modo per continuare a vedersi di nascosto con il suo amato Ethan.
Quel weekend il padre e la zia di Celia erano fuori per un qualche incontro di lavoro dall’altra parte del Paese, la giovane era sempre reclusa in casa, ma nella grande villa degli Hubbs erano rimasti solo la governante, la Signora Mary, e il maggiordomo, che avevano il compito di sorvegliare Celia e la casa. 
- Forza vieni! - disse a bassa voce Celia.
- Se tuo padre lo scopre mi uccide. -
- Non lo scoprirà, credimi. E ora muoviti. -
 bisbigliò ancora la giovane entrando in camera sua.
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- Celia ti prego… non credo sia il caso che io stia qui. Se qualcun- - Ethan però non fece in tempo a finire la frase che Celia lo interruppè.
- Ethan non lo scoprirà nessuno! Il Sig. White dorme dall’altra parte della casa e ha il sonno pesante. - si fermò solo un attimo, sorrise maliziosa e chiese: - E poi non sei felice di vedermi? - il cuore di Ethan battè forte.
- Lo sai che non vedevo l’ora di vederti… - Ethan era totalmente incapace di resisterle. - Celia… io ti amo. - disse timido. Celia sorrise sentendosi arrossire, anche lei lo amava, ma non era ancora pronta a dirglielo, si limitò ad abbracciarlo stretto a sè.
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- Mi dispiace per tutta questa storia con mio padre, Ethan. Non meriti tutta questa cattiveria, tu non sei come lui, non sei come tuo fratello. - disse dopo un po’.
- Che vuoi dire? - chiese Ethan. - Nemmeno Finley è come lo descrivono… Tu credi che sia come dicono tuo padre e tua zia? Come dicono tutte quelle persone? - nessuno, nemmeno Celia, poteva permettersi di parlare male di suo fratello o di insinuare che non fosse un ragazzo per bene.
- Voglio solo dire che tu e lui siete diversi. Tutto qui. - Celia voleva solo passare un po’ di tempo con Ethan e di certo non voleva farlo litigando con lui, soprattutto ora che Finley si era reso disponibile ad aiutarli.
- Beh diversi non vuol dire che sia cattivo! - puntualizzò lui.
- Ne l’ho mai detto… davvero Ethan, non volevo dire nulla di male… - la giovane si rattristò, aveva immaginato quella sera in modo molto diverso.
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- Lo so… scusami. - disse Ethan sollevando il viso di lei. Solo in quel momento si rese conto che non era mai stato in camera sua prima di allora. Si guardò attorno e disse: - E’ bella la tua stanza, così colorata… è allegra! Casa mia e di Finley non è così, è come se tutta la felicità fosse morta con i nostri genitori. - 
Celia odiava vederlo così triste, ma lei si sentiva nello stesso modo quando ripensava a sua madre. I due parlarono per un po’ di quanto perdere uno o entrambi i genitori avesse cambiato le loro vite, di come ciò che gli mancava di più erano le piccole cose quotidiane, piccoli gesti che ora facevano sentire più vuote le loro giornate.

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- Avanti non fare così, lo sai che devo andare… - disse Ethan triste, erano passate quasi due ore e temeva che qualcuno li scoprisse. Se Ethan fosse stato sincero con sè stesso, avrebbe ammesso che la cosa che lo spaventava di più era quella di non riuscire ad andarsene di lì. La cosa più difficile era salutarla e andarsene, ma doveva farlo, se avesse indugiato anche solo un istante in più, non sarebbe più riuscito a lasciarla.
- Lo so… - rispose lei altrettanto triste. Odiava doversi separare da lui e non capiva perchè le cose dovessero essere tanto complicate per loro. - Però… non voglio che tu vada via Ethan. - disse alzando lo sguardo su di lui.
- Nemmeno io voglio andarmene, ma devo, lo sai… - disse con un sospiro. Lo sguardo dolce e triste di Celia aveva su di lui un effetto magnetico. L’amava così tanto che avrebbe solo voluto prenderla e scappare via con lei, lontano da quella città, lontano da tutti coloro che li conoscevano, ma non poteva, doveva aspettare di laurearsi e avere finalmente il diretto controllo del suo fondo fiduciario così da poter garantire un futuro ad entrambi.
- No, non è vero. - disse lei. - Se tu solo lo volessi potresti restare. Sai che siamo praticamente soli, nessuno verrà qui a controllare. Questa sera siamo solo io e te! - 
- Celia! - esclamò sorpreso Ethan, lei non poteva pensare davvero ciò che aveva appena detto. - Sai che non è così, sai che non è per questo… io… - ogni parola sarebbe stata inutile così la strinse forte a sè. 
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- Ethan se non è così perchè non resti qui con me? - chiese con un filo di voce tra le sue braccia.
- Perchè… - sospirò, non poteva che dirle la verità. - Perchè se resto qui ho paura che poi non riuscirò mai più ad adarmene. - disse tutto d’un fiato Ethan.
- Allora resta con me per sempre! - rispose dolce lei, la voce poco più di un sussurro. - Non voglio che tu te ne vada Ethan. - la sua era quasi una supplica.
- Se solo potessi non me ne andrei mai, sai che non desidero altro che restare con te. -
- Lo so… Anche io voglio stare con te, Ethan. -
 c’era una strana luce nei suoi occhi, qualcosa che Ethan non aveva mai visto prima e che, in qualche modo, lo eccitava e lo spaventava al tempo stesso. - Voglio stare con te! - ripetè ancora Celia guardandolo dritto negli occhi.
- Celia… - la sua voce era appena udibile. Ethan avrebbe voluto chiederle spiegazioni, fingere di non aver capito, ma in quel momento l’unica cosa che riuscì a fare fu baciarla.
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Celia sentì un nodo allo stomaco, aveva paura, ma allo stesso tempo sentiva che non aveva mai desiderato così tanto qualcosa. Sentiva le dita fredde nonostante il caldo estivo, il respiro di Ethan a pochi centimetri da lei era così caldo invece. Le mani di lui scivolarono dalle spalle di lei fin lungo le sue braccia, anche lui era emozionato, lei lo sapeva anche senza chiederglielo.
Le labbra di Ethan si staccarono da quelle di lei e i due si ritrovarono nuovamente a guardarsi negli occhi.
- Sei sicura? - chiese semplicemente lui, lei annuì e non ci fu bisogno di altre parole.
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Ethan era il ragazzo più dolce della terra, o così pensò Celia mentre lui la aiutava a spogliarsi. Fece tutto con calma, quasi a voler fissare ogni istante nella memoria, voleva godersi ogni centimetro della sua candida pelle e lo stesso fece lei con lui.
Celia si sentiva in imbarazzo, temeva in qualche modo di deluderlo a partire dal fatto che non si sentiva abbastanza bella per lui, ma Ethan era certo di non aver mai visto ragazza più bella di lei. 
Fuori dalla finestra si udiva il frinire delle cicale e il fruscio leggero delle foglie mosse dalla leggera brezza della sera. Tutto sembrava perfetto anche se, in fondo, a loro basta la presenza dell’altro a rendere ogni momento unico. 
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- Sei sicura? - chiese ancora Ethan fiorando la guancia di lei. Non avrebbe mai fatto nulla che lei non volesse. - Non dobbiamo per forza… -
- Sono sicura! - rispose subito lei, non voleva che Ethan ne dubitasse, non voleva che lui si preoccupasse senza motivo. Aveva paura, sì ne aveva eccome, ma lo voleva e sapeva che non avrebbe mai e poi voluto un altro al suo posto. Lui era quello giusto, quello era il momento giusto e tutto era perfetto così com’era. 
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Ethan non voleva farle male, indugiò qualche istante, ma la desiderava così tanto che, arrivati a questo punto, non poteva più fare a meno di lei. Lentamente, con dolcezza entrò dentro di lei e subito, al gemito di lei si fermò.
Avrebbe voluto chiederle se andava tutto bene, ma la conosceva ormai abbastanza da sapere che lei lo voleva altrimenti sarebbe stata lei stessa a chiedergli di fermarsi.
Quando Ethan si fermò, Celia iniziò a temere che lui non la volesse più, tutti i suoi dubbi tornarono in massa ad affollarle la mente, ma così com’erano arrivati si dissolsero nel momento in cui lui le sorrise dolcemente e pian piano tornò a penetrarla sempre di più. Tutte le sue amiche le avevano detto di quanto facesse male la prima volta, ma a Celia non importava poi molto, si aggrappò al suo Ethan mentre lui le baciava il collo con dolcezza.
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Dopo un po’ il dolore era cessato, o almeno diminuito tanto che anche lei iniziava a capire perchè il sesso fosse tanto divertente da volerlo fare così spesso. Sorrise felice tra le braccia di Ethan, ma quando lei gemette un po’ più forte lui si staccò da lei. 
- Tutto bene? - chiese confuso, non si era più preoccupato di farle del male, aveva capito che anche a lei piaceva quanto a lui, ma nell’udirla gemere in quel modo si era improvvisamente chiesto se forse non si era lasciato andare un po’ troppo. 
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- Sì… - disse eccitata lei, il respiro che si faceva più corto, man mano che la sua eccitazione cresceva. - Non fermarti. - disse in un sussurro prima di gemere ancora. Ethan obbedì, non poteva farlo altro, non desiderava altro.
Con rinnovata passione Ethan si abbasso ancora su di lei baciandole il collo, mentre il ritmo aumentava e i loro corpi si muovevano all’unisono come fossero uno. Non ci volle ancora molto affinchè i due raggiunsero il culmine del piacere.
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Celia tremava appena tra le braccia di Ethan, l’adrenalina di quanto appena accaduto ancora in circolo nelle sue vene e uno strano senso di eccitazione e appagamento che ancora faceva vibrare il suo giovane corpo. Guardò dritto negli occhi scuri di Ethan e senza più esitare disse:
- Ti amo Ethan Marlow! - lui sorrise stringendola appena un po’ di più a sè.
- Ti amo Celia Hubbs! - i due risero, nessuno dei due avrebbe voluto che quel momento finisse.
- Promettimi che qualsiasi cosa accadrà noi non ci arrenderemo, promettimi che staremo insieme per sempre. - disse lei convinta. Sapeva che lui era la sua anima gemella, lo sapeva e basta e nonostante fosse conscia del fatto che erano ancora molto giovani e che poteva succedere qualsiasi cosa nelle loro vite, sapeva anche che, in qualche modo, erano destinati l’uno all’altra.
- Te lo prometto! - rispose serio Ethan. Da quando l’aveva vista la prima volta, aveva capito che lei sarebbe sua unica musa, l’unica donna della sua vita, l’unica ad avere il suo eterno amore.
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