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Quella giusta - Ep. 04

Il ricevimento andò avanti fino a tardi, ma nonostante i tentativi di Ethan di parlare ancora con Celia, la giovane era sempre in compagnia della zia o del padre che gli presentavano i giovani rampolli dell’alta società di San Myshuno. Era chiaro che gli Hubbs volessero che la piccola di casa sposasse uno di quei giovani che, a detta loro, era alla sua altezza. Ethan sapeva di non essere un buon partito, non certo perchè la sua famiglia non fosse ricca o prestigiosa, ma suo fratello era oggetti di grandi pettegolezzi e lui non era mai stato abbastanza brillante da farsi notare. Certo non c’era nulla di sbagliato nel condurre una vita riservata, ma il fatto che stesse studiando qualcosa di così anonimo e poco rispettabile come le arti visive, che non avesse l’ambizioni di diventare un uomo di successo nel mondo degli affari, della politica o un grande avvocato era un motivo sufficiente per escluderlo dalle preferenze della famiglia Hubbs e di tutte le altre.
Ethan fece ritorno a casa sconfortato la fatto di non aver potuto parlare quanto avrebbe voluto con Celia, ma allo stesso tempo colmo di felicità, non riusciva a non pensare a quegli splendidi occhi azzurri che ora avevano anche una dolcissima voce e un nome all’altezza di tanta bellezza.
Appena entrato in casa sentì la voce di Finley, non era solo, Ethan non ne fu sorpreso, ma era comunque irritato dal fatto che il fratello gli avesse dato buca.
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Varcando la soglia del salone Ethan vide Finley in compagnia della sua nuova conquista, non era la prima volta che succedeva, ma la cosa lo metteva comunque a disagio.
- Dannazione Finley non puoi andare in camera tua a fare certe cose? - chiese retorico Ethan, sapeva che il fratello adorava metterlo in imbarazzo in quel modo “magari avrebbe imparato qualcosa”, questa era la sua politica.
- Questa è casa mia quanto tua, posso far sesso dove voglio, e poi eravamo qui… - disse senza fermarsi. La giovane che era con lui non sembrava badare a Ethan più di quanto non facesse Finley.
- Oh Finley, continua, sei fantastico. - disse la ragazza per nulla in imbarazzo.
- Anche tu non sei male baby. - rispose lui aumentando il ritmo.
Ethan lasciò in fretta il salone e andò in cucina prendersi da bere, gli ansimi e i gridolini di piacere si udivano anche da lì e Ethan si trovò a pensare che forse gli sarebbe successo comunque se i suoi genitori fossero vissuti abbastanza a lungo, in fondo il sesso era normale nella vita di una persona, un po’ meno lo era il fatto che suo fratello non avesse il benchè minimo senso della privacy.
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- Allora ci vediamo domani? - chiese la giovane a Finley.
- Forse! Ti ricordo che non c’è nessun vincolo tra noi. - 
- E così deve essere! Tra due giorni riparto… - 
- Sì, lo so. Adesso vai, il mio fratellino deve di sicuro raccontarmi qualcosa o non si sarebbe fermato in cucina. - 
- Ahahah! Credevo volesse unirsi a noi. - il tono di lei era malizioso e questo piaceva a Finley.
- Ah ti prego… lui non è il tipo. Aspetta il grande amore o qualcosa del genere. - 
La giovane recuperò in fretta i suoi vestiti e senza troppe cerimonie se ne andò lasciando i due fratelli liberi di parlare tra loro.
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- Allora com’è andata al ricevimento? Hai tenuto alto il nome della famiglia Marlow? Hai affascinato quegli idioti in giacca e cravatta con le tue brillanti uscite? Hai incantato le loro giovani figlie per bene? Avanti racconta! - incalzò Finley ben conoscendo già le risposte del fratello.
- Non sono come te e non lo sarò mai. Quella gente ci odia, parla con noi solo in memoria di papà. -disse scuotendo il capo. - E comunque ho conosciuto una ragazza! - aggiunse con un entusiasmo che quasi stupì Finley.
- Una ragazza? Davvero? - chiese in tono dubbioso. - E l’hai baciata? L’hai travolta col tuo fascino per poi portarla nello sgabuzzino della biancheria pulita e farle vedere le tue “doti” di famiglia? - lo canzonò Finley. L’uomo sapeva bene che il fratello minore non avrebbe mai fatto nulla del genere, era troppo timido ed introverso e aveva un’idea tutta sua dell’amore. Era una cosa che divertiva molto Finley, ma lo preoccupava anche perchè in quel loro mondo i sentimenti erano una debolezza, presto o tardi Ethan lo avrebbe capito e Finley sperava che di poterlo preparare al meglio per quel momento.
- No! Non sto scherzando Fin!! Perchè non riesci mai ad esser serio? - brontolò Ethan.
- Sono serio! Dovresti smetterla con questa idea della ragazza perfetta, della fuga d’amore e con tutte quelle sciocchezze di cui ti sei riempito la testa. Sei un Marlow e non puoi scappare da questo, puoi provarci certo, ma non andrai da nessuna parte. La fotografia non ti salverà e quando lo avrai compreso verrai a lavorare con me nell’azienda di famiglia, sposerai una di quelle fighe di legno, figlie di papà che tanto disprezzi e farai ciò che dovrai per il bene di tutti! - Finley aveva ragione, Ethan lo sapeva in fondo, o meglio lo temeva. La sua più grande paura era proprio quella di finire come diceva il fratello.
- Tu non capisci! Ricordi la ragazza di cui ti ho parlato? Quella del parco? - 
- L’angelo biondo? Ancora questa storia, Ethan? - Finley era quasi certo che il fratello l’avesse solo sognata.
- Proprio lei! E non me la sono sognata. Lei esiste, è reale e questa sera l’ho incontrata!! - disse faticando a trattenere l’entusiasmo. - E ci ho parlato! - aggiunse come a confermare la veridicità del suo racconto.
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- Ci hai parlato? Ma non mi dire… sentiamo! - Finley si era già annoiato, ma avrebbe comunque ascoltato il fratello, nonostante tutto gli voleva bene e in fondo sperava davvero che lui potesse scappare da tutto ciò. Finley amava quel mondo, quella vita, ma sapeva che ciò che lo faceva sentire vivo, era anche tutto ciò che logorava Ethan nel profondo. 
- Si chiama Celia! Celia Hubbs e lei è… - gli occhi gli brillavano, ma non fece in tempo a finire che il fratello maggiore lo interruppe.
- Aspetta, aspetta… TU ti sei innamorato della figlia di Hubbs?? Ahi ahi fratellino, sai che suo padre non ti permetterà nemmeno di vederla da lontano? - 
- Io.. ehmm… sì.. io… - Ethan abbassò lo sguardo, si vergognava a raccontare dello sgradevole incontro con la zia e il padre della ragazza. - Abbiamo parlato un po’ e poi… insomma… lei… e la zia… Così poi il padre… - balbettò cercando di sviare il discorso. - Beh comunque è fantastica Finley! Lei non è come le altre, è diversa da tutti gli altri, lei è quella giusta! Me lo sento, so che è così! - 
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- Quella giusta?? Davvero Ethan? - chiese retorico Finley. - Quella ragazza è esattamente come le altre, o lo sarà presto. Sai come funziona, no? - disse cinico, ma poi vedendo la delusione farsi spazio negli occhi del fratello aggiunse. - Ascoltami Ethan, so come la pensi e so che questa ragazza ti piace davvero, ma non voglio che tu ti faccia illusioni! - un sospiro prima di riprendere. - Vedi il vecchio Hubbs ha solo la figlia, è vedovo e la piccola Celia è l’unica cosa di cui parla, a parte i soldi ovviamente. Non permetterà mai a nessuno di avvicinarsi alla sua dolce pargoletta, e poi quella è solo una ragazzina! Va’ ancora a scuola Ethan! - 
- Sì, però… - Ethan cercò le parole, ma la sua testa stava elaborando una grossa mole di informazioni e lui non era certo di ciò che dire o fare.
- Se davvero ti piace così tanto avrai altre occasioni per vederla e parlare con lei, ma credimi, la sua famiglia ci odia e non ti permetteranno di avvicinarti più di tanto. E poi lo sai, sembrano tutte carine e innocenti e poi appena le conosci ti rendi conto che pensano solo ai soli, vogliono regali costosi e farsi vedere con te e poi? Una volta che si decidono a far sesso con te pensano solo a godersela prima di passare al prossimo che farà loro regali ancora più belli. - era cinico certo, ma aveva anche ragione e Ethan lo sapeva. Eppure sentiva, in cuor suo, che Celia era diversa.
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- So che è giovane, ma non mi importa, io aspetterò. Dimostrerò a suo padre e alla sua famiglia che sono un bravo ragazzo, che tengo davvero a lei. Non farò nulla di sconveniente! - disse sicuro Ethan. - Lei è diversa, credimi! Io l’ho vista, ho guardato nei suoi occhi e so che la sua anima è diversa! Non è come le altre e non lo diventerà, non lo permetterò. Lei è quella giusta! - la sicurezza nelle parole di Ethan riuscì a stupire perfino Finley. Il giovane uomo era sicuro che il fratellino ci sarebbe rimasto male, ma decise di non dire altro. Avrebbe aiutato Ethan a rivedere quella ragazza e avrebbe fatto in modo che potesse frequentarla e quando si sarebbe reso conto che lui aveva ragione, lo avrebbe consolato e avrebbe asciugato le sue lacrime come tante volte aveva fatto in passato, quando erano solo due bambini rimasti orfani.

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