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Menzogne - Ep. 07

Archie Hubbs non era un uomo cattivo, severo forse, ma non cattivo. Era rimasto vedovo qualche anno prima e la perdita della moglie lo aveva profondamente segnato. Angela era la sua ancora, il suo radicamento in quel mondo che pareva sempre troppo in disordine per un uomo rigido come lui.
Il solo pensiero che un Marlow potesse avvicinarsi a sua figlia lo mandava fuori di testa, non poteva permetterlo. Era un buon padre, forse più assente di quanto non avrebbe voluto, ma era comunque una figura di riferimento per sua figlia. Celia era la sua principessina, avevano penato così tanto per averla, dopo tre gravidanze andate male sua moglie Angela era ormai sul punto di mettere da parte la speranza e accettare il fatto che non avrebbero mai avuto figli, Archie però non era un uomo che si arrendeva facilmente e così le propose di fare un ultimo tentativo che, per quanto fosse disperato, poteva essere la loro ultima speranza, un’occasione da non perdere. Fu così che arrivò la piccola Celia, dopo una gravidanza all’inizio difficile tutto parve migliorare col passare del tempo, madre e figlia stavano bene, ma gli Hubbs non avrebbero mai pensato che la loro creatura avesse tanta voglia di nascere, così tanta che Celia nacque prematura di alcune settimane. Non fu nulla di preoccupante, tuttavia si può dire che la sua nascita fu davvero inaspettata sotto tutti i punti di vista.
Archie voleva solo il meglio per la sua piccola luce, era tutto ciò che gli restava, l’ultimo ricordo tangibile della donna che tanto aveva amato.
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- Avevi ragione Eloise! Il piccolo Marlow è venuto qui con la pretesa di conoscere la mia Celia!! Si è definito un ragazzo per bene, figurarsi! Quella gente può anche aver conquistato San Myshuno, aver fatto i soldi ed essersi inserita nella schiera di coloro che contano in città, ma sono e resteranno per sempre dei delinquenti! Il padre forse era una persona come si deve, ma quel Finley… E questo Ethan?? Vuol fare il fotografo! Ci puoi credere? - disse l’uomo infuriato.
- Avanti ora rilassati! Vorrei tanto dirti che te lo avevo detto, e in effetti è così, ma ti vedo fin troppo agitato. - rispose la sorella. Eloise era una donna arida e snob, non era sempre stata così, ma la vita era stata particolarmente dura per lei e ora il suo unico scopo era quello di intromettersi nelle vite altrui e sostenere il fratello dopo che la moglie era morta. Come zia si rivelò sempre comprensiva e affettuosa con Celia, ma la dolcezza e la bontà di Angela Hubbs non erano neanche lontanamente paragonabili alle attenzioni di Eloise. - E’ stato carino però a venire fin qui per parlare con te! Proprio come si dice in giro: ingenuo e sognatore. Non combinerà mai nulla di buono nella vita. - 
- Sì, proprio così! Ma chi si crede di essere? E Finley lo ha lasciato venire qui impunemente! Quei due… spero che lascino la città, qualcuno vocifera che il grande abbia grosse mire sul mercato nascente di New Vegas, forse andrà laggiù. Ad ogni modo devi tener d’occhio Celia! Ho già dato ordine alla servitù di non fare avvicinare quel ragazzo, ma la prudenza non è mai troppa! - 
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- Non preoccuparti Archie, ci penso io! Dirò a Celia chi sono davvero i Marlow, le racconterò che quello vuole vederla e sappiamo tutti qual’è il suo obiettivo. La tua bambina è una ragazza sveglia, non cederebbe mai alle lusinghe di un simile pervertito, ma meglio non rischiare! Vedrai, dopo che le avrò detto la verità sarà lei stessa ad evitarlo. Se poi il piccolo Marlow dovesse continuare a ronzarle attorno, potremo sempre richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Questo sì sarebbe un bel colpo alla loro immagine o almeno a ciò che ne resta. - Eloise era anche una donna astuta, sapeva usare bene la dialettica e sarebbe stata un’ottima donna d’affari se solo non avesse preferito rovinare socialmente coloro che non reputava alla sua altezza.
- Ti ringrazio Eloise, senza di te sarei perduto! - l’uomo si sbilanciò in un fraterno abbraccio. Era un evento raro, dopo la morte della moglie i suoi gesti affettuosi si erano sempre e solo limitati alla figlia, sua unica ragione di vita, oltre ovviamente alla sua florente attività.
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Più tardi, quella stessa sera Eloise pianificò il suo provvidenziale intervento.
Celia stava studiando, come sempre, nel grande salone della villa, era una ragazza seria a cui piaceva studiare. Anche lei aveva tanti sogni, ma a 17 anni è una cosa più che normale. Aveva ereditato la gioia di vivere dalla madre, così come la dolcezza e la bontà d’animo. Non era una ragazza ingenua, ma cercava sempre di vedere il meglio in cosa poichè era certa che tutti meritassero una possibilità.
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- Uhmm vediamo… sì, dovrebbe essere giusto! - mormorò tra sè e sè la giovane. 
La zia la osservava da lontano rimuginando su ciò che le avrebbe detto. Eloise aveva un discreto ascendente su Celia, non avrebbe mai sostituito la madre, ma era comunque una figura importante della sua vita.
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- Allora mia cara, come procedono i compiti? Ormai la scuola sta per finire, spero manterrai la media degli altri anni. - disse Eloise facendo il suo ingresso nella stanza.
- Oh zia, non ti avevo sentita arrivare. - disse presa alla sprovvista Celia. - Non preoccuparti zia, lo sai che i miei voti sono sempre alti. - rispose sorridendo.
- Molto bene, molto bene! Sai quanto tuo padre ci tenga e poi è in gioco il tuo futuro. - disse Eloise avvicinandosi al tavolo e prendendo posto accanto alla nipote. - E a proposito di questo vorrei parlarti di una cosa quando hai finito. - 
- Certo zia Eloise, dimmi pure, qui ormai ho finito, ripasserò domani mattina presto. - e con questo mise via il libro di testo.
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- Volevo parlarti di quel giovane con cui parlavi alla festa di tuo padre, il giovane Marlow… - iniziò Eloise
- Ethan?? - chiese confusa Celia. - Gli è successo qualcosa? - chiese preoccupata.
- No! Almeno per il momento… Sai Celia i Marlow sono i discenti di briganti e delinquenti della peggior specie, è un miracolo che siano riusciti a farsi strada nella società da bene della città, e certo in molti tra i più anziani ricordano come questo sia stato possibile. -
- Oh zia, ma queste sono solo vecchie dicerie, e poi si parla del passato! Oggi non siamo più ai tempi del far west. - disse Celia per nulla colpita dalle parole della zia.
- Sì, forse. Lo sai che il fratello di quel ragazzo, Finley Marlow è andato a letto con quasi tutte le figlie delle famiglie più influenti della città? Persone come si deve, brave ragazze che si sono fatte prendere in giro da quel balordo, credevano nella genuinità dei suoi corteggiamenti e poi? Lui le ha sedotte, usate e poi abbandonate. Non voglio certo spaventarti, ma una di loro è anche rimasta incinta. - disse cruda e tagliente la donna, era chiaro che, nonostante si dimostrasse comprensiva con le giovani di cui parlava, ne deprecava il comportamento. - Ovviamente è stata costretta ad abortire o la sua vita sarebbe stata rovinata per sempre e già così non potrà mai più ambire ad un buon matrimonio. -sospirò la donna. - Ovviamente nessun ragazzo per bene vorrà stare con lei dopo quanto accaduto. Quel Finley è un donnaiolo, poco di buono. La sua casa è un continuo via vai di donne e la maggior parte lo fa per i soldi, se capisci cosa intendo. - 
- Sì zia, immagino di sì. - disse perplessa Celia. - Però non capisco perchè mi stai dicendo queste cose, nemmeno lo conosco questo Finley. -
- Per fortuna no bambina mia, per fortuna no. Però hai incontrato suo fratello! - disse Eloise arrivando al punto. 
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- Già, ma Ethan non ha fatto nulla di male. Mi sembra un bravo ragazzo sai? Abbiamo tante cose in comune. - disse sorridendo Celia. Alla giovane non era mai importato più di tanto uscire con i ragazzi o trovarsi un fidanzato, aveva deciso di investire il suo tempo nello studio, voleva fare un lavoro che le avrebbe permesso di aiutare la gente e far trionfare la giustizia. Certo suo padre non credeva in quel genere di cose, ma Celia aveva deciso di studiare legge, questo avrebbe rassicurato suo padre e un giorno, col tempo, gli avrebbe dimostrato di potersi rendere utile e indipendente allo stesso tempo aiutando chi non poteva permettersi la difesa dei grandi studi.
Nonostante questo Celia dovette ammettere con sè stessa che Ethan le era piaciuto, le aveva fatto una buona impressione e aveva visto in lui lo stesso animo gentile e voglia di cambiare il mondo che sentiva dentro di sè.
- Celia non essere ingenua! La mela non cade mai troppo lontana dall’albero. Credi che quelle donnacce che frequentano quella casa, siano lì solo per Finley? Quel Ethan con cui parlavi è fatto della stessa pasta del fratello! Vuole solo portarti a letto per poi sbarazzarsi di te come un fazzoletto usato! Tuo padre è molto preoccupato per te, ma io l’ho rassicurato, sappiamo che sei una ragazza intelligente. -
- Grazie zia! Forse non ho molta esperienza in merito, ma nessuno può convincermi a fare qualcosa che non voglio. - disse Celia sicura di sè. - E poi a me non ha dato quell’impressione, anzi sembrava così timido… - ma non potè nemmeno finire di dire quanta tenerezza gli aveva fatto quel ragazzo così timido e goffo che subito la zia la interruppè.
- I Marlow sono scaltri bambina mia, sanno come raggirare la brava gente, lo hanno sempre saputo! Il mio più grande timore è che quello possa riempirti la testa di sciocchezze. Potrebbe perfino farti credere di essere innamorato di te, di volerti sposare e stupidaggini del genere, ma è solo un marpione arrivista. - disse la donna rincarando la dose.
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- Tu credi che arriverebbe a tanto? - chiese delusa Celia.
- E anche peggio! Ho sentito che ha fatto la stessa cosa con altre ragazze, a quanto pare sta seguendo le orme del fratello in tutto e per tutto! Devi stare lontana da lui, quel ragazzo è pericoloso. Persino la gente che frequenta è poco raccomandabile: artisti dediti alla droga, all’alcool e alle donne. -ovviamente era una menzogna, come tutto ciò che avete detto su Ethan, ma Eloise era certa che questo avrebbe tenuto Celia lontana da quel ragazzo che lei e suo fratello avevano ritenuto non all’altezza della loro famiglia.
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- Altre ragazze?- chieste stupita, ma non solo, all’improvviso sentì un pizzico di gelosia e si sentì così stupida per aver sprecato tempo a pensare a quel giovane.
La discussione andò avanti ancora un po’ e quando Eloise fu certa di aver raggiunto il suo scopo lasciò Celia da sola con i suoi pensieri.
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“Come ho potuto essere così ingenua? Eppure sembrava un così bravo ragazzo, uno per bene. Sembrava così diverso da tutti gli altri.”

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