L’appuntamento - Ep. 6

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Veronica era decisamente emozionata, non avrebbe mai pensato che Ethan l’avrebbe richiamata davvero e di certo non si sarebbe mai immaginata che la invitasse a casa sua. Invece era successo e lei aveva passato gli ultimi due giorni a domandarsi cosa si sarebbe messa, se avesse dovuto portare qualcosa, che cosa avrebbero fatto e come avrebbe dovuto comportarsi.
Era strano per Veronica sentirsi così insicura nei rapporti, ma non aveva mai avuto molte esperienze, solo un paio di ragazzi e in entrambi i casi era finita presto e male. Il suo primo ragazzo, nonchè la sua prima volta, partì per l’università con la promessa di sentirsi e vedersi il più possibile, ma Veronica non ricevette mai più sue notizie; in fondo se lo aspettava, ma le fece comunque male sentirsi messa da parte in quel modo e dimenticata senza nemmeno una telefonata o un messaggio. Il secondo ragazzo di Veronica era un tipo brillante e attivo, si erano conosciuti nel bar in cui lei lavorava e visti gli impegni di lei tra lavoro e nonna, non avevano molto tempo da passare insieme. Lui si fece scostante e lei capì che c’era qualcosa che non andava. Passarono alcune settimane e lei vide il suo ragazzo con la sua ex, in quel momento capì che la loro storia era finita. Non disse mai nulla, ma ci rimase malissimo, passò giorni interi a piangere di nascosto appena poteva, si era sentita usata e sminuita al tempo stesso, come se lei non valesse abbastanza, come se non meritasse nemmeno di esser messa al corrente di quanto stava accadendo.
Quei tempi erano ormai lontani e Veronica continuava a ripetersi che doveva stare tranquilla, non avere aspettative e che tutto sarebbe andato bene.
Si presentò alla porta di Ethan all’ora stabilita e lui la accolse nel suo loft.
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L’appartamento di Ethan era un bell’attico in stile industriale, si vedeva che viveva lì da solo, ma a suo modo era un posto curato ed elegante. C’era una postazione da fotografia e Veronica pensò subito che fosse per lavoro, questo avrebbe spiegato tutte le cose che sapeva sull’arte e la sua passione per gallerie e mostre.
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Si accomodarono sul divano e iniziarono a parlare. Ethan non fece mai accenno alla sera in cui si erano incontrati al pub, e lo stesso fece lei. Lui le chiese del nuovo lavoro e Veronica fu quasi stupita del fatto che se ne fosse ricordato, allora l’aveva ascoltata davvero mentre parlava. Ethan sapeva mettere a suo agio le donne, ma Veronica era comunque nervosa, era parecchio che non aveva un vero e proprio appuntamento.
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- Mio padre aveva la passione per la fotografia, ma era un dilettante e non aveva una buona strumentazione. Diceva sempre che avrebbe fatto un corso prima o poi, ma alla fine… - disse Veronica parlando della postazione di Ethan.
- Mi è sempre piaciuto fare foto, soprattutto paesaggi quando ero ragazzo, col tempo ho imparato che il difficile è fotografare le persone, in molti davanti alla macchina si sentono a disagio. - rispose lui con poco interesse.
- Sì li capisco, anche io mi sentivo un sciocca quando papà mi fotografava. Hai mai fatto delle mostre? -chiese curiosa.
- No! Sono piuttosto geloso delle mie opere. - tagliò corto Ethan, quasi non gli andasse di parlare di quello. Veronica immaginò che non avesse voglia di parlare di lavoro nel tempo libero e cambiò argomento, o almeno ci provò. Gli occhi di Ethan erano magnetici, ogni volta che incrociava il suo sguardo si sentiva arrossire, come se lui potesse leggerla dentro come un libro, si sentiva nuda davanti a quel suo sguardo.
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Era chiaro che Ethan fosse perfettamente a conoscenza della reazione che provocava a Veronica, lui era totalmente a suo agio in quella situazione. Ogni volta che la sfiorava lei aveva la pelle d’oca e non desiderava altro che lui lo facesse di nuovo. Ethan si avvicinò, la strinse a sè e la baciò. Per un istante Veronica tornò con la mente al loro primo bacio, al loro primo incontro, e a ciò che ne seguì e per un attimo si trovò a sperare che succedesse ancora. Solo in quel momento realizzò quanto lo desiderava.
Era ancora così nervosa, si sentiva le gambe tremare e chiese di poter andare in bagno, aveva bisogno di rinfrescarsi e darsi una calmata, il cuore le batteva così forte nel petto da farle male.
Una volta in bagno Veronica scoprì che fine avevano fatto le foto di Ethan e iniziò a capire cosa intendesse l’uomo quando diceva di esserne geloso.

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Le pareti del bagno erano piene di foto, tutte della stessa ragazza. 
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La giovane ritratta nelle foto era bellissima, bionda con due stupendi occhi azzurri, era così perfetta ed elegante, nonostante nella maggior parte delle foto era nuda. Veronica si ritrovò a disagio nel vedere quelle foto, all’improvviso si sentì ancora più insicura davanti alla bellezza di quella modella. Capì anche di esserne gelosa, e questo la fece sentire ancora più stupida.
Veronica si sciacquò il viso e le mani, rimase qualche istante a fissarsi allo specchio e a darsi dell’idiota.
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Non sapeva nemmeno lei perchè, ma all’improvviso avrebbe solo voluto scappare da quella casa, scappare lontano da Ethan, come se un brutto presentimento si stesse facendo spazio dentro di lei. Veronica si sentiva sull’orlo di un baratro e un senso si oppressione la pervadeva. Respirò a fondo un paio di volte e si disse che era solo l’agitazione per l’appuntamento. Ricacciò tutto indietro e sopì quella brutta sensazione che veniva dalla parte più profonda di lei, dalla sua stessa anima.
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Guardò un ultima volta quelle foto e questa volta una nuova sensazione l’avvolse e per un istante provò il desiderio di essere lei quella ragazza, di essere lei la modella e musa di Ethan.
Certa di aver perso fin troppo tempo in quel bagno, Veronica tornò da Ethan che la accolse con un altro bacio.
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- Posso chiederti una cosa? - chiese timida Veronica.
- Certo! - rispose lui, ma già sapeva dove sarebbe andata a parare la giovane.
- Quella ragazza… la modella delle tue foto… - Veronica indugiò, si sentiva una stupida ed era proprio quello che voleva evitare di sembrare. - Lei è… insomma, è la tua ragazza? - chiese infine togliendosi il rospo di bocca.
- Perchè? Sei gelosa? - domandò lui con un sorriso malizioso che fece sciogliere Veronica. A quel punto sembrava non importarle più nulla della bionda delle foto, in fondo era lì con lei e non con l’altra donna.
- Perchè non ci mettiamo più comodi… - propose Ethan e lei non capì subito a cosa si riferisse, persa com’era a pensare che probabilmente lui aveva scelto lei e non la bionda, e che, di fatto, non aveva nulla da temere. E poi erano solo foto, no?
Ethan la spogliò e lasciò che lei facesse lo stesso con lui, la strinse a sè e la baciò ancora, ma questa volta Veronica potè sentire il desiderio di lui in quel bacio.
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Anche lei lo desiderava, lo desiderava da tutta la sera, anzi no, lo desiderava da quando si erano salutati quella sera al pub. Veronica capì quanto fosse irrazionale tutto ciò, di quanto non avesse del tutto a che fare con i suoi sentimenti per lui, ma non riusciva a farne a meno. Lui la faceva sentire bella e desiderata, così come doveva esserlo la ragazza delle foto.
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Voleva che lui lo sapesse, anche se già lo sapeva, quanto anche lei lo desiderasse. Scivolò sulle ginocchia e iniziò a succhiarglielo, lui la faceva stare così bene che si sentiva quasi in dovere di ricambiare, di dimostrargli quanto lei ci tenesse a lui.
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Ethan era un tipo introverso e non lasciava mai trasparire nessuna emozione, a meno che non fosse lui stesso a volerlo, ma era chiaro che gli piacesse stare con lei, giocare con il suo corpo. Ad un certo punto le chiese di voltarsi e lei obbedì come aveva fatto la notte del loro primo incontro. Lui sorrise malizioso, aveva già sentito quanto lei fosse eccitata e quando lo volesse dentro di sè.
Quando Veronica si voltò lui la prese da dietro, le fece male, anche se non era assolutamente rude nei suoi movimenti.
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- No! - esclamò lei cercando di fermarlo.
Ethan sorrise e continuò a penetrarla. Veronica non gli chiese più di fermarsi e questo lo fece sentir bene. Ethan non era un masochista, ma gli piaceva esercitare il controllo sugli altri, sapeva che lei era sua, adesso sapeva che lei gli avrebbe permesso qualsiasi cosa e questo lo faceva star bene, lo faceva eccitare ancora di più.
Veronica non aveva mai fatto certe cose con nessuno dei suoi dei ex, ma non sapeva dire di no a Ethan, per quanto lui le facesse male a lei piaceva, voleva dargli piacere e quasi aveva bisogno di sentirsi sua in un modo che mai avrebbe pensato fosse possibile.
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Il gioco cambiò di nuovo e lei si sentiva come una bambola tra le braccia forti di quell’uomo, lui la faceva godere, la faceva sentire speciale. A modo suo Ethan era sempre molto attento alle sue esigenze e questo la faceva impazzire.
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Veronica adorava sentirlo dentro di sè e a lui piaceva vederla così abbandonata a lui, sapere che lei lo desiderava più di ogni altra cosa.
La fece voltare ancora e le prese da dietro un’altra volta, lei questa volta lo lasciò fare e lui la fece godere in modo che lei non aveva mai provato prima. Fare sesso con Ethan era diverso, nessuno le aveva mai fatto provare certe sensazioni, era quasi come fosse la prima volta e Veronica iniziò a chiedersi se avesse mai avuto un orgasmo vero prima di allora, prima di conoscere Ethan.
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Lui le baciò il collo con tale dolcezza che solo quel singolo, semplice, gesto le fece sentire un brivido lungo la schiena, come se stessero insieme da una vita e lui si stesse prendendo cura di lei. Ethan uscì dal suo ano ed entrò di nuovo dentro di lei, come se sapesse esattamente ciò di cui lei aveva bisogno ancor prima che lei stessa se ne rendesse conto. La strinse a sè la penetrò con ritmo sempre crescente fino a che entrambi raggiunsero l’orgasmo.
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Ethan non era il genere di uomo che si abbandonava alle smancerie, ma dopo aver fatto sesso con lei, la fece sdraiare accanto a sè e la strinse tra le sue braccia. Non avevano detto una sola parola per tutta la durata del rapporto, Veronica voleva dire qualcosa, stava per farlo, ma lui la precedette.
- Si è fatto tardi… - sussurrò al suo orecchio. - Immagino che dovrai andare se domani lavori. - non la stava mandando via, ma ancora una volta dimostrò di essere attento a lei e a quanto gli aveva detto.
- Sì… dovrei… ma è così bello stare qui con te. - rispose lei completamente stregata da lui.
Rimasero su quel divano ancora un po’, ma Ethan aveva ragione, per lei si stava facendo tardi, così si rivestirono, lei salutò l’uomo e, seppur con riluttanza, lasciò il suo appartamento.
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Quella notte le stelle sembravano brillare più del solito. In città era difficile vedere la volta stellata per via dell’inquinamento luminoso, ma quella notte la foschia dello smog era più rada, alcune luci e insegne erano meno luminose del solito e qualche piccola stella si fece vedere nel cielo. Veronica era al settimo cielo, non si era mai sentita così bene, allo stesso tempo però, quella brutta sensazione di prima si stava facendo spazio nel suo profondo.

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