La modella - Ep. 7

Veronica aveva iniziato a lavorare nel pub di Joe alla sera e al mattino qualche volta dava una mano in una caffetteria vicino a casa. Non era come avere un vero e proprio lavoro, ma ci pagava le spese e aveva abbastanza tempo da dedicare ai suoi quadri.
Tra tutti i vari impegni non le rimaneva molto tempo libero, ma nonostante questo si vedeva con Ethan ogni volta che le era possibile. Ovviamente i due non stavano insieme, la loro era una storia basata solo sul sesso e nulla più, ma Veronica, come spesso accade alle donne, sperava che un giorno le cose sarebbero cambiate. Era una ragazza realista, ma anche romantica e sognava il grande amore. Ethan era un uomo affascinante, raffinato e passionale, il tipo di uomo che non aveva mai creduto di poter incontrare, ma con lui stava bene, o meglio sentiva un legame che non riusciva in nessun modo ad identificare, perchè mai prima di allora aveva provato qualcosa del genere per qualcuno.
I due non si erano visti spesso dal loro “appuntamento”, solo un paio di volte, ma ogni volta era come se fosse la prima, ogni volta si sentiva completamente soggiogata dal suo fascino e non riusciva a pensare ad altro se non al piacere che lui sapeva darle. 
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Quella sera Joe le aveva dato il turno libero, così Veronica scrisse subito a Ethan per sapere se era libero e aveva voglia di vederla. Lui acconsetì e la invitò a casa sua, lei non se lo fece ripetere due volte e dopo cena andò da lui.
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Ethan la accolse nel suo loft e la fece accomodare. Le chiese come andava il lavoro e se aveva dipinto qualcosa dall’ultima volta in cui si erano visti. Lui era sempre così attento a lei e a ciò che faceva, ogni volta lei se ne stupiva e questo contribuiva ad alimentare in lei la speranza di poter vedere evolversi il loro rapporto prima o poi.
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- Questa sera ho una sorpresa per te! - disse lui e a Veronica iniziò a battere forte il cuore, non si aspettava tante attenzioni da parte sua. - Vai in camera da letto, mettiti quello che c’è sul letto, questa sera ti scatterò delle foto. - non glielo stava chiedendo, le stava solo dicendo cosa avrebbe fatto, ma a lei andava bene.
Veronica andò in camera da letto e trovò qualcosa che non si sarebbe mai aspettata. Quando era bambina odiava essere fotografata, si sentiva stupida, e ora pensava che con quel tipo di abbigliamento sarebbe sembrata ancora più stupida, ma non voleva deludere Ethan e, in fondo, l’idea di essere la sua modella per una sera le piaceva.
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- Che ne pensi? - chiese Veronica con un mezzo sorriso imbarazzato.
- Ero certo che fosse la taglia giusta. - rispose Ethan deviando volutamente il discorso. L’uomo sistemò la fotocamera e infine aggiunse - Stai bene vestita così. Iniziamo? - domandò infine.
- Sì, certo! - disse timida e imbarazzata.
Ethan iniziò a scattare qualche foto, sistemando le luci e le impostazioni di tanto in tanto, poi quando fu soddisfatto del risultato iniziò a chiederle di mettersi in posa. Veronica si sentiva un pezzo di legno, si vergognava e aveva quel sorriso tirato di quando qualcuno ti vuol fare una foto a tutti i costi.
Ethan le dava dei consigli e lei pian piano riuscì a mettersi a suo agio.
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Dopo i primi scatti Ethan sorrise e Veronica capì che stava andando bene e ne fu felice, pian piano riuscì anche a non sentirsi così stupida come all’inizio. Dopo un po’ Ethan alzò lo sguardo dalla macchina fotografica, la guardò per qualche istante e poi disse: 
- Spogliati. - e nemmeno quella era una domanda. 

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Lui l’aveva già vista nuda prima di allora, ma Veronica si vergognava comunque. Non avrebbe mai detto di no a Ethan, soprattutto quando lui la guardava in quel modo, con quel desiderio negli occhi, così fece come lui le aveva detto.
Ethan iniziò a scattare altre foto e questa volta Veronica scoprì di sentirsi più sicura, iniziava a piacerle l’idea di posare per lui. L’imbarazzo lasciò presto spazio alla naturalezza nei movimenti e nelle pose, mentre lui le dava qualche consiglio o le chiedeva di girarsi a favore di questa o di quella luce.
Il tempo parve volare e Ethan pareva soddisfatto delle foto che stavano realizzando.
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Quando ebbero finito Ethan le chiese di rivestirsi e questo parve deludere un po’ Veronica, ma l’uomo sembrava davvero stanco e lei pensò che fosse per via del suo lavoro, di cui non parlava mai.
- Ovviamente quello è un regalo. - disse riferendosi alla lingerie che le aveva fatto indossare. Veronica non ne sapeva molto di moda, ma era certa che il nome sull’etichetta fosse di una marca rinomata e molto costosa, si sentiva in imbarazzo ad accettare un regalo di così grande valore, ma allo stesso tempo sarebbe stata una maleducata a non accettarlo. Alla fine tenne il regalo e ringraziò Ethan.
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Prima di andarseno Veronica aveva bisogno di sapere una cosa, così si fece coraggio e domandò:
- Metterai anche le mie foto sulla parete del tuo bagno? - lo fece tutto d’un fiato, senza rimuginarci troppo o era certa che le sarebbe mancato il coraggio di farlo.
- Perchè? Non dirmi che sei timida. - disse lui stuzzicandola. Ethan non rispondeva quasi mai alle domande dirette, preferiva giocare con lei.
- No… cioè sì… Voglio dire non voglio che altri le vedano, solo tu. - ammise arrossendo. Ethan la conosceva, l’aveva già vista nuda, l’aveva fatta sua, ma l’idea che altri potessero vederla così la metteva a disagio.
Ethan sorrise alle parole di lei. Un sorriso malizioso il suo mentre la guardava intensamente con quei suoi occhi scuri. Quando lui la guardava così lei si sentiva nuda in modo che andava al di là dei vestiti, era come se lui potesse vedere la sua anima e lei si sentiva indifesa come non si era mai sentita prima. 
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- No! Non finirai su quella parete. - disse infine. Quella parete non apparteneva a Veronica e, anche senza dirlo, Ethan si riferiva proprio a quello. C’era stata sempre e solo una ragazza su quelle pareti, era iniziato tutto come un gioco e poi era diventato qualcosa che non poteva essere spiegato, ma questo era qualcosa che riguardava solo lui.
- Ok! Grazie! - rispose lei. - Mi sembrerebbe così strano vedermi lì, sapere che tutti possono vedermi… Ok! Scusa, sto divagando. - era così imbarazzata, come al solito si sentiva una stupida, ma lui non disse nulla e lei capì che era tempo di andar via.
Si salutarono e quella serata così diversa si concluse così. Una volta a casa Veronica si rese conto di quanto avrebbe voluto far sesso con lui prima di andar via, era quasi una droga, qualcosa di cui sentiva un bisogno irrazionale e, in un certo senso, ne aveva paura.

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