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La grande città - Ep. 2
Veronica aveva capito fin da subito che la vita a San Myshuno era molto diversa da quella tranquilla e routinaria che si viveva a Willow Creek. Tutto a San Myshuno era grande, in tutti i sensi. Veronica si sentiva un pesce fuor d’acqua e aveva quasi timore ad uscire da sola. Quando era a Willow Creek conosceva tutti i suoi vicini, tutti i negozi, le strade e i locali, ovunque andasse c’era qualcuno pronto a salutarla e a scambiare due parole, ma lì, nella grande metropoli la gente era molto meno socievole. Certo se chiedeva indicazioni le rispondevano, le persone erano gentili e parlavano con lei, ma erano molto più sulle loro, sempre di fretta, sempre con un posto in cui andare o qualcosa da fare. Una vita molto più frenetica e lei ancora doveva abituarsi a tutto questo.
Nei giorni successivi il suo arrivo a San Myshuno Veronica si era messa all’opera, aveva ridipinto le pareti di casa e sistemato le sue cose, mentre il mobilificio aveva consegnato gli arredi che aveva richiesto. Nel giro di pochi giorno il piccolo appartamento aveva cambiato decisamente aspetto.
Veronica era piuttosto soddisfatta del nuovo aspetto della sua casa, adesso la sentiva più sua. Nei lunghi anni passati a vivere nella villetta della nonna non aveva mai avuto la sensazione di essere davvero a casa, si era sempre sentita un ospite, di quelli indesiderati e nemmeno nella piccola stanza che la donna le aveva riservato, sentiva di essere davvero in un luogo suo. Adesso era sola e aveva un appartamento tutto suo, che aveva potuto decidere cosa comprare, cosa mettere ed era libera di fare ciò che voleva. Finalmente, dopo tanti anni, aveva di nuovo una casa!
Stava sistemando le ultime cose negli scaffali quando qualcuno suonò alla porta. Gli operai che aveva consegnato e montato i mobili avevano fatto parecchio rumore nei giorni precedenti e nonostante Veronica si fosse premurata di mettere un bigliettino di avviso e scuse nella bacheca condominiale, qualcuno doveva averne avuto abbastanza, o così pensava lei.
Quando la giovane aprì la porta si ritrovò davanti un bel ragazzo col sorriso sulle labbra. Era Noah, il suo vicino di casa.
- Sai da queste parti abbiamo l’abitudine di accogliere i nuovi arrivati, o almeno così era prima che tutti i vicini simpatici decidessero di cambiare casa! - spiegò il ragazzo con un sorriso. Veronica non aveva mai avuto dei veri amici ed era ansiosa di farsene di nuovi, così invitò Noah ad entrare.
- Wow! - esclamò il giovane vedendo l’appartamento. - Questo posto è fantastico! Hai fatto un vero miracolo, il tizio che stava qui prima di te non era un amante della casa… anzi… - Noah fece un sorriso imbarazzato, non voleva offendere Veronica, ma era chiaro che anche lui pensasse che quel posto fosse tenuto terribilmente male prima dell’arrivo della giovane.
Si misero a chiacchierare, lei gli raccontò di essersi appena trasferita da Willow Creek e di volersi dedicare alla pittura, anche se si era già messa a cercare un lavoro per poter pagare le spese. Noah invece era un “musicista fallito”, o così si definiva lui. Le raccontò di non essere bravo abbastanza per diventare un musicista famoso, ma aveva comunque un gruppo con cui si divertiva a strimpellare di tanto in tanto, anche lui si pagava le spese con un altro lavoro nel mondo del web. Veronica non era molto brava con la tecnologia e per quanto Noah avesse cercato di spiegarle meglio in cosa consisteva il suo lavoro, lei non ci aveva capito molto.
Il pomeriggio passò in fretta, i due avevano legato subito. Veronica non era interessata a trovarsi un ragazzo, ma Noah era davvero carino e gentile, e lei era felice di averlo come nuovo vicino. - Se hai bisogno di qualsiasi cosa non esitare a suonarmi. - disse il ragazzo. - A qualsiasi ora! - aggiunse in fretta, era chiaro che nemmeno a lui dispiacesse avere una ragazza carina e dolce come vicina di casa. - Grazie Noah! Spero non te ne pentirai perchè qui in città mi sento ancora un po’ disorientata… - disse arrossendo leggermente, si sentiva una stupida, lì per un giovane era normale vivere da solo, lavorare ed essere indipendente, mentre lei si sentiva sempre la ragazzina timida che era stata al liceo. - Non preoccuparti! E’ normale! - la rincuorò Noah. - Questa città è grande e a volte può far paura, ma ci si abitua in fretta, vedrai! E poi adesso hai una guida! - disse ridendo il ragazzo. Noah aveva un sorriso così solare da essere contagioso, sembrava la classica persona che è impossibile non veder sorridere. - Grazie! - disse ancora timidamente Veronica. Ancora una volta pensò di aver fatto la figura della stupida, lei sapeva cavarsela da sola, lavorava da quando era ragazzina, aveva badato alla nonna e alla villetta di lei per anni, e aveva sempre dovuto arrangiarsi nella vita, senza mai poter contare su nessuno, nemmeno per un consiglio. Era più forte di quanto ella stessa non credesse, ma il punto era proprio quello, riscoprire in lei tutte quelle doti che la nonna aveva sempre denigrato e soppresso.
I due si salutarono con la promessa di vedersi quanto prima per mangiare una pizza insieme e guardare quel film di cui tutti parlavano in città.
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