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Il confronto - Ep. 08

L’incontro con Mr Hubbs non era certo andato bene, ma Ethan non si sarebbe mai aspettato una simile reazione dall’uomo. Tutte quelle cose che aveva detto su suo fratello erano solo menzogne, beh forse non tutte, ma di certo Finley non era così cattivo come quell’uomo lo voleva far apparire e poi lui e suo fratello erano davvero diversi. Ethan continuava a chiedersi perchè Mr Hubbs non lo avesse ascoltato, perchè non avesse nemmeno voluto concedergli una possibilità, se solo lo avesse fatto si sarebbe reso conto della sua buona fede. Era così ingiusto, ma che altro avrebbe potuto fare?
Ethan passò l’ennesima notte in bianco, avrebbe voluto semplicemente dimenticare quella ragazza, fece di tutto per non pensare a lei, ma ogni volta che chiudeva gli occhi il suo viso era lì a fissarlo sorridente. Era come un incantesimo, per quanto lui si sforzasse, lei era sempre lì.
La mattina seguente Ethan era uno straccio, stanco e affaticato, aveva sonno e non riusciva a concentrarsi su nulla. Solo dopo un paio di caffè riuscì finalmente a rimettersi a studiare. La giornata passò lenta e noiosa, doveva preparare un esame, ma per ogni paragrafo che leggeva doveva tornare indietro a quello precedente poichè si era già dimenticato di cosa parlava. Ogni qualvolta distoglieva gli occhi dal suo libro, Celia gli compariva innanzi e lui sentiva una morsa stringergli l’addome, un vuoto che pareva incolmabile. 
Finalmente il sole tramontò lasciando il posto alla sera e Ethan era felice che ormai si stava lasciando alle spalle quella interminabile giornata.
Le sue speranze però vennero meno quando Finley varcò la soglia di casa e iniziò a chiamarlo a squarcia gola. Ethan pensò che forse era successo qualcosa e si precipitò dal fratello cercando di capire cose stesse accadendo.
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Non fece nemmeno in tempo ad entrare in salotto che subito Finley iniziò ad inveirgli contro.
- Ma cosa cazzo ti è saltato in mente? Sei andato a parlare con Hubbs senza dirmi nulla, senza il mio permesso! Sei fottuto idiota Ethan!! - 
Ethan ci rimase di sasso, non aveva mai visto suo fratello tanto infuriato, mai con lui almeno.
- Finley posso spiegarti… -
- Non c’è un cazzo da spiegare. - lo interruppe il fratello. - Sei un idiota! Uno stupido ragazzino idiota! Dovevi solo aspettare qualche giorni, darmi il tempo di sistemare le cose e sarebbe stato lo stesso Hubbs a pregarti di scopare la sua adorata figlioletta, ti avrebbe concesso di sposarla e di farne tutto ciò che volevi, ma tu non potevi aspettare, non è così? Ti tirava così tanto nei pantaloni che non potevi aspettare di avvisarmi prima di fare una cosa del genere? Perchè devi sempre comportarti da stupido, perchè Ethan? - Finley aveva già pianificato tutto, doveva solo trovare l’anello debole nella catena di comando delle Hubbs Industries a quel punto avrebbe avuto in mano le prove che Hubbs, insieme ai suoi soci, aveva pilotato uno dei loro più grandi appalti. Con quelle prove poteva rovinarlo, lasciarlo sul lastrico, ma Finley avrebbe usato quelle informazioni per ricattare l’uomo. A quel punto Mr Hubbs avrebbe di certo preferito concedere sua figlia in sposa a Ethan piuttosto che vederla vivere in una topaia guadagnandosi da vivere come spogliarellista in qualche infame locale di periferia. Con Ethan marito di Celia le Hubbs Industries sarebbero finite nelle mani del fratello che, conoscendolo, gli avrebbe lasciato carta bianca. Finley aveva pianificato le cose per bene così da cogliere due piccioni con una fava, Ethan avrebbe avuto quella stupida troietta e lui le H. Industries, tutti avrebbero vinto, se solo suo fratello non avesse rovinato tutto.
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- Sai che non è per quello che voglio conoscerla! Ci sono cose più importanti del sesso, Finley! Io la amo e ho solo cercato di fare le cose per bene. - si mise ad urlare Ethan, fatto piuttosto insolito per lui. - Per una volta nella vita volevo cavarmela senza di te, volevo dimostrare di essere in grado di badare a me. -
- E invece non hai capito un cazzo! Hai rovinato tutto!! Potevi avere quella ragazza tutta per te se solo mi avessi ascoltato, se solo avessi atteso qualche giorno! Ma tu sei fatto così, giusto? Ti innamori follemente di qualcosa o qualcuno e devi per forza avere tutto e subito, non ti importa di altro. Ma ti rendi conto di che cosa hai fatto? In che posizione mi hai messo? Nel giro di due giorni tutta la dannata città ci riderà dietro e tu non potrai mai più vedere quella ragazza! - Finley si rese conto che stava esagerando, ma era davvero furioso, quell’affare gli avrebbe fruttato una fortuna sul lungo periodo. Allo stesso tempo però Ethan sembrava molto sicuro di sè, più di quanto non lo fosse mai stato in tutta la sua vita.
- Vaffanculo Finley! Sai essere un vero stronzo a volte! Mi fai passare come un ragazzino viziato, ma io sono andato da Mr Hubbs per parlargli da uomo a uomo, volevo dimostrargli che siamo gente per bene, che SONO un uomo per bene. Gli ho solo chiesto il permesso di conoscerla meglio e non volevo metterti in mezzo, ero certo di potercela fare, di fargli capire che sono diverso dagli altri! - 
- Di certo lo ha capito che sei diverso dagli altri, Ethan! Ha visto bene quanto sei stupido! Non puoi combattere questo sistema, te l’ho detto e ripetuto mille volte. Devi essere astuto e fare la mossa giusta al momento giusto! Forse un giorno potrai andartene e fare ciò che vuoi, ma finchè sei qui in questa casa, legato a me, devi fare ciò che dico io!! - 
- Tu non sei mio padre!! Non sei i nostri genitori!! Perchè non ti rendi conto che sono cresciuto? - Ethan era arrabbiato, ma anche deluso.
- Perchè tu ti comporti da idiota! Non lo capisci, vero? Tutto ciò che faccio è per noi, per me e per te! Comportandoti così manderai all’aria tutto. Dici sempre che non ti importa, ma non sai cosa vuol dire perdere tutto e vivere da pezzenti ai margini di questa società! Io voglio solo che tu abbia il meglio! -Finley fece un profondo respiro, era snervante per lui star dietro al fratello senza vedere nessun cambiamento in lui. Si chiese più volte dove aveva sbagliato con lui, perchè il fratello non capiva che non ci si può sottrarre a certe cose? - Senti lo capisco che questa ragazza ti piaccia molto, ma devi essere freddo e ragionare con la testa, Ethan! Siamo a San Myshuno e le cose qui vanno come vanno, che a te piaccia o meno. - i toni si fecero più pacati, Finley voleva far capire a Ethan ciò che lui aveva imparato molto in fretta sulla sua pelle. So che sogni un mondo migliore, una vita migliore, ma io e te siamo qui, siamo dei Marlow e ciò che facciamo è e sarà sempre sotto giudizio di tutti. Quindi ti prego, ti prego Ethan, ragiona! -
- Mi dispiace Fin… -
 
il giovane abbassò gli occhi, sapeva che il fratello aveva ragione, non poteva opporsi a quel sistema da solo e non così. - Non è solo una ragazza che mi piace, io ci ho provato a dimenticarla, a non pensare a lei, ma non ci riesco, non posso! So come la pensi su certe cose, ma credimi se questo non è amore non so davvero cosa sia. - 
Finley osservò in silenzio il fratello per lunghi istanti, lui non credeva nell’amore, sapeva che non faceva parte del loro mondo e avrebbe voluto evitare che il fratello dovesse capirlo sbattendoci su la testa, ma era chiaro che quella giovane gli era entrata dentro e non fosse più possibile far ragionare Ethan. Sospirò ed infine disse:
- Senti ho capito… Ok… Ti aiuterò! Non so come, ma ti aiuterò con quella ragazza, però tu devi promettermi di non fare altre cose stupide come andare a casa degli Hubbs, farti beccare nascosto chissà dove a spiarli o peggio ancora a scuola da lei. Dammi un po’ di tempo e farò in modo che Hubbs si ricreda su di te. - Finley non aveva la più pallida idea di come fare, di certo Mr Hubbs avrebbe raccontato a tutti ciò che era successo a casa sua e se anche lui avesse trovato un modo per ricattarlo sarebbe risultato sospetto un cambio così repentino d’opinione. Doveva studiare un modo migliore. Finley era anche convinto che Ethan, quando finalmente avesse conosciuto Celia, si sarebbe presto reso conto che era come tutte le altre, avrebbe visto le cose per come erano e probabilmente la cosa sarebbe finita come era già successo altre volte in passato con le sue strampalate passioni passeggere.
- Davvero? Mi aiuterai davvero? - chiese stupito Ethan.
- Sì, lo farò, ma alle mie condizioni. Prendere o lasciare! - 
- Ok! Non farò nient’altro di stupido, lo prometto. - disse abbassando di nuovo lo sguardo, solo ora si rendeva conto di quanto fosse stato ingenuo, non aveva nemmeno pensato che le sue azioni avrebbero potuto ripercuotersi sul fratello e sul nome della loro azienda.
- Bene! - esclamò Finley. - E ora vieni qui stupido idiota di un fratello! - e così dicendo sorrise al fratello minore e aprì le braccia invitandolo così ad abbracciarlo. Ethan non se lo fece ripetere due volte, odiava litigare con Finley.
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- Grazie Fin, sei il miglior fratello del mondo! - 

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