Complotti - Ep. 16
Finley era un giovane uomo molto ambizioso, aveva scalato ogni vetta in fretta e dietro di sè aveva sempre lasciato i cadaveri dei suoi nemici. Tutta l’intera faccenda che riguardava suo fratello e la giovane rampollina degli Hubbs si era rivelata una perdita di tempo. In un modo o nell’altro Ethan avrebbe rotto la promessa, lui lo sapeva fin dall’inizio, ma questo gli avrebbe comunque fatto guadagnare tempo, non fu quindi una sorpresa vederli insieme alla festa.
Finley aveva un forte istinto che lo aiutava a capire al volo con chi aveva a che fare e Celia non gli piaceva per nulla, aveva capito in un secondo che quella era il tipo di ragazza che avrebbe potuto far felice suo fratello, una ragazza diversa dalle altre, dolce e sognatrice come lui. Pessimo abbinamento. Doveva dividerli ad ogni costo e il modo migliore era schierarsi dalla loro parte e tenerli d’occhio da vicino aspettando l’occasione giusta.
Finley aveva un forte istinto che lo aiutava a capire al volo con chi aveva a che fare e Celia non gli piaceva per nulla, aveva capito in un secondo che quella era il tipo di ragazza che avrebbe potuto far felice suo fratello, una ragazza diversa dalle altre, dolce e sognatrice come lui. Pessimo abbinamento. Doveva dividerli ad ogni costo e il modo migliore era schierarsi dalla loro parte e tenerli d’occhio da vicino aspettando l’occasione giusta.
Non dovette attendere molto poichè a volte il destino ci mette innanzi proprio ciò che desideriamo così ardentemente. La sua segretaria gli annunciò una visita, disse solo che si trattava di una ragazza che voleva parlare con lui di suo fratello Ethan. Finley sospettava chi potesse essere e diede ordine di far accomodare la giovane, ma quando la ragazza entrò nel suo ufficio non era quella che lui si aspettava di vedere, non così presto almeno.

- Ciao Finley! - disse una remissiva Miranda
- Guarda, guarda chi viene a strisciare nel mio ufficio. Se è Ethan che cerchi dovresti sapere bene che si tiene ben lontano da questo posto. -
- Lo so. - rispose lei. - Sono venuta per parlare con te! - fu musica per le orecchie del giovane Marlow.
- Quale onore! - la canzonò - E di che cosa vorresti parlare con me, Miranda? Da quello che si dice in giro dovresti già essere mezza nuda sotto la mia scrivania! - Finley sapeva che lei non avrebbe raccolto la provocazione, non poteva se voleva il suo aiuto.
- Voglio che tu parli con Ethan. Io lo amo e lo rivoglio! - disse arrivando subito al sodo Miranda, voleva andarsene di lì il prima possibile.
- Tu vuoi? - chiese incuriosito e divertito allo stesso tempo. - Vedi come sai apprezzo le persone decise, ma mi conosci abbastanza da sapere che non faccio nulla per nulla… -
- Guarda, guarda chi viene a strisciare nel mio ufficio. Se è Ethan che cerchi dovresti sapere bene che si tiene ben lontano da questo posto. -
- Lo so. - rispose lei. - Sono venuta per parlare con te! - fu musica per le orecchie del giovane Marlow.
- Quale onore! - la canzonò - E di che cosa vorresti parlare con me, Miranda? Da quello che si dice in giro dovresti già essere mezza nuda sotto la mia scrivania! - Finley sapeva che lei non avrebbe raccolto la provocazione, non poteva se voleva il suo aiuto.
- Voglio che tu parli con Ethan. Io lo amo e lo rivoglio! - disse arrivando subito al sodo Miranda, voleva andarsene di lì il prima possibile.
- Tu vuoi? - chiese incuriosito e divertito allo stesso tempo. - Vedi come sai apprezzo le persone decise, ma mi conosci abbastanza da sapere che non faccio nulla per nulla… -

- E tu sai che sono io la ragazza giusta per Ethan! - disse decisa Miranda. - Quella Hubbs è solo una ragazzina, una biondina insulsa! -
- Quella ragazzina è tutto fuorchè insulsa e non dovresti sottovalutarla. Ethan non ti ama e ora che sai chi sai davvero, non ti degnerà di uno sguardo e lo sai! Tu non ami Ethan, tu ami la moda, le belle scarpe, le feste di lusso e i soldi, tutte cose che non hanno significato per mio fratello. Lui ama tutto di lei ed è felice con quella ragazzina che con troppa leggerezza tu definisci insulsa. Ethan non la lascerebbe mai per te! -
- Non c’è nulla di male nell’amare quelle cose, ma amo anche Ethan!! - insistette Miranda, voleva il suo Ethan indietro, lo rivoleva con tutte le sue forze.
- Ahahahah! Sei una stupida Miranda Stutton! - rise Finley. - E ora vattene da qui. -
- NO! - implorò e la disperazione nella sua voce non passò inosservata. - Ti prego… - mormorò. - Aiutami e farò tutto ciò che vuoi. -
- Quella ragazzina è tutto fuorchè insulsa e non dovresti sottovalutarla. Ethan non ti ama e ora che sai chi sai davvero, non ti degnerà di uno sguardo e lo sai! Tu non ami Ethan, tu ami la moda, le belle scarpe, le feste di lusso e i soldi, tutte cose che non hanno significato per mio fratello. Lui ama tutto di lei ed è felice con quella ragazzina che con troppa leggerezza tu definisci insulsa. Ethan non la lascerebbe mai per te! -
- Non c’è nulla di male nell’amare quelle cose, ma amo anche Ethan!! - insistette Miranda, voleva il suo Ethan indietro, lo rivoleva con tutte le sue forze.
- Ahahahah! Sei una stupida Miranda Stutton! - rise Finley. - E ora vattene da qui. -
- NO! - implorò e la disperazione nella sua voce non passò inosservata. - Ti prego… - mormorò. - Aiutami e farò tutto ciò che vuoi. -
Finley la guardò per un lungo istante, forse Miranda poteva rivelarsi una buona pedina per separare Ethan e Celia. Ai tempi dell’università aveva letto, tra gli altri, anche Shakespeare e Otello era uno dei personaggi che più aveva compianto, un uomo che si rovina per amore, ma non solo… il dubbio! Era quello ciò che avrebbe diviso i due innamorati.

- Forse… - mormorò pensoso Finley. - Forse potrei mettere una buona parola per te. Potrei fare in modo che Ethan parli di nuovo con te… - non era completamente convinto, ma al momento poteva essere una buona strada da tentare.
- Davvero? - chiese con rinnovata speranza la giovane.
- Sì, ma il resto starà a te! -
- Sì, certo! - rispose lei prontamente. - Che cosa vuoi in cambio? - Miranda sapeva che ogni favore di Finley Marlow aveva un prezzo.
- Nulla! Assolutamente nulla! - disse lui con un sorriso malizioso.
- Oh… ok… Posso chiederti una cosa? - la curiosità è donna in fondo e Miranda doveva sapere.
- Un’altra? Attenta, questa volta potrebbe esserci un prezzo… -
- Perchè mi aiuti? Voglio dire ne sono felice, lo apprezzo, ma per quale motivo mi aiuti? - a queste parole Finley fece una fragorosa risata.
- Aiutare te? Divertente! Non mi frega nulla di te e dei tuoi capricci, ma voglio che Ethan e la Hubbs si lascino. - Finley non era un ingenuo, sapeva bene cosa dire, quanto dire e come dirlo. Nulla era lasciato al caso e lui aveva appena lanciato la sua esca.
- Credevo che volessi bene a Ethan, dici che lui la ama e che è felice con lei… perchè vuoi che si lascino? - un sorriso beffardo apparve per qualche secondo sul viso di Finley.
- Perchè se Ethan è felice seguirà i suoi sogni e lei fa parte di quel futuro radioso che lui tanto desidera. Celia Hubbs è il genere di ragazza per cui mollerebbe tutto per andare a vivere in una deliziosa casetta a Windenburg, una di quello con lo steccato bianco, un cane in giardino e il gatto davanti al camino. Io ho bisogno di lui qui, deve lavorare con me e l’unico modo è farlo rinunciare ai suoi sogni, la sua infelicità è la cosa migliore per lui e per il nostro futuro. -
- Davvero? - chiese con rinnovata speranza la giovane.
- Sì, ma il resto starà a te! -
- Sì, certo! - rispose lei prontamente. - Che cosa vuoi in cambio? - Miranda sapeva che ogni favore di Finley Marlow aveva un prezzo.
- Nulla! Assolutamente nulla! - disse lui con un sorriso malizioso.
- Oh… ok… Posso chiederti una cosa? - la curiosità è donna in fondo e Miranda doveva sapere.
- Un’altra? Attenta, questa volta potrebbe esserci un prezzo… -
- Perchè mi aiuti? Voglio dire ne sono felice, lo apprezzo, ma per quale motivo mi aiuti? - a queste parole Finley fece una fragorosa risata.
- Aiutare te? Divertente! Non mi frega nulla di te e dei tuoi capricci, ma voglio che Ethan e la Hubbs si lascino. - Finley non era un ingenuo, sapeva bene cosa dire, quanto dire e come dirlo. Nulla era lasciato al caso e lui aveva appena lanciato la sua esca.
- Credevo che volessi bene a Ethan, dici che lui la ama e che è felice con lei… perchè vuoi che si lascino? - un sorriso beffardo apparve per qualche secondo sul viso di Finley.
- Perchè se Ethan è felice seguirà i suoi sogni e lei fa parte di quel futuro radioso che lui tanto desidera. Celia Hubbs è il genere di ragazza per cui mollerebbe tutto per andare a vivere in una deliziosa casetta a Windenburg, una di quello con lo steccato bianco, un cane in giardino e il gatto davanti al camino. Io ho bisogno di lui qui, deve lavorare con me e l’unico modo è farlo rinunciare ai suoi sogni, la sua infelicità è la cosa migliore per lui e per il nostro futuro. -
Miranda comprendeva bene le parole di Finley, ma ciò che le importava davvero era solo riavere Ethan per sè, il resto erano solo inutili dettagli. Era così gelosa di Celia che più di una volta si era ritrovata a pensare ad un modo per farle del male.
Finely dal canto suo si preoccupava del benessere dell’azienda e del fratello. Quando era diventato maggiorenne fu nominato suo tutore legale e aveva vincolato il fondo fiduciario del fratello fino alla laurea dello stesso. Aveva cercato di fargli intraprende degli studi che potessero garantirgli un futuro decente, ma Ethan era un sognatore e tutti i suoi sforzi erano falliti. Adesso mancava poco alla laurea del fratello minore e lui era deciso a riportarlo sulla retta via. Ethan avrebbe vissuto anche senza un soldo se al suo fianco avesse avuto Celia e quella ragazza sembrava stupida quanto lui. Loro non sapevano cosa voleva dire vivere al di fuori di quella società, cosa voleva dire non avere soldi e vivere una “vita normale”. Finley non voleva nulla di tutto ciò per suo fratello e l’ultimo modo che aveva per farlo desistere era separarlo dal suo grande amore.
Finely dal canto suo si preoccupava del benessere dell’azienda e del fratello. Quando era diventato maggiorenne fu nominato suo tutore legale e aveva vincolato il fondo fiduciario del fratello fino alla laurea dello stesso. Aveva cercato di fargli intraprende degli studi che potessero garantirgli un futuro decente, ma Ethan era un sognatore e tutti i suoi sforzi erano falliti. Adesso mancava poco alla laurea del fratello minore e lui era deciso a riportarlo sulla retta via. Ethan avrebbe vissuto anche senza un soldo se al suo fianco avesse avuto Celia e quella ragazza sembrava stupida quanto lui. Loro non sapevano cosa voleva dire vivere al di fuori di quella società, cosa voleva dire non avere soldi e vivere una “vita normale”. Finley non voleva nulla di tutto ciò per suo fratello e l’ultimo modo che aveva per farlo desistere era separarlo dal suo grande amore.

- Se è così perchè non chiami il padre di lei? Tutti sanno che vi odia a morte. -
- Se io o tu, facessimo una cosa simile, quei due sarebbero tanto stupidi che potrebbero anche fuggire insieme. No, serve qualcosa di più definitivo. Uno dei due deve dare il ben serivito all’altro o finiranno per ricongiungersi in un modo o nell’altro. - Finley era certo che il sospetto che le cose tra Ethan e Miranda non fossero finite, avrebbe logorato Celia quel tanto che bastava a farle decidere di separarsi da lui. Le cose tra loro non erano comunque semplici e lui avrebbe provveduto a far sì che ogni cosa andasse per il verso giusto affinchè Ethan si ritrovasse solo. A quel punto si sarebbe sbarazzato anche di Miranda, ma quello sarebbe stato per lui un divertente passatempo.
- Capisco. Ok, allora siamo d’accordo. -
- Sì, abbiamo un accordo! E adesso muoviti, vieni qui e fai ciò che, stando a quello che si dice, sai far meglio. - Finley sapeva che l’altra lo avrebbe accontentato e così facendo lui l’avrebbe avuta in pugno.
- Se io o tu, facessimo una cosa simile, quei due sarebbero tanto stupidi che potrebbero anche fuggire insieme. No, serve qualcosa di più definitivo. Uno dei due deve dare il ben serivito all’altro o finiranno per ricongiungersi in un modo o nell’altro. - Finley era certo che il sospetto che le cose tra Ethan e Miranda non fossero finite, avrebbe logorato Celia quel tanto che bastava a farle decidere di separarsi da lui. Le cose tra loro non erano comunque semplici e lui avrebbe provveduto a far sì che ogni cosa andasse per il verso giusto affinchè Ethan si ritrovasse solo. A quel punto si sarebbe sbarazzato anche di Miranda, ma quello sarebbe stato per lui un divertente passatempo.
- Capisco. Ok, allora siamo d’accordo. -
- Sì, abbiamo un accordo! E adesso muoviti, vieni qui e fai ciò che, stando a quello che si dice, sai far meglio. - Finley sapeva che l’altra lo avrebbe accontentato e così facendo lui l’avrebbe avuta in pugno.
Miranda Stuttun non era cattiva, ma era viziata e capricciosa. Si credeva intelligente e probabilmente lo era più di tutte le sue coetanee, ma i suoi sentimenti per Ethan, di qualunque natura essi fossero, l’avevano resa cieca e sorda quel tanto che bastava a farle abbassare la guardia con la persona sbagliata. Senza farselo ripetere due volte si avvicinò a Finley.
- Sei un vero bastardo! - sibilò prima di inginocchiarsi davanti a lui.
- Sì lo so e tu sei solo una puttanella come tante, ora usa quella bocca per far qualcosa di utile. - a Finley Marlow non era mai importato di nessuno, aveva capito molto presto che i sentimenti portano solo dolore e sventura. Il suo cuore era diventato di pietra e l’unica altra persona di cui gli importasse qualcosa era proprio il suo fratellino. Si era preso cura di lui fin da quando erano piccoli e oggi era il solo col quale si faceva scrupoli a mostrare la sua vera natura. L’ombra di Finley era più grande di Finley stesso e presto o tardi avrebbe finito col prevalere su tutto, avrebbe spento ogni luce e avrebbe dominato su tutto ciò che aveva attorno.
- Sì lo so e tu sei solo una puttanella come tante, ora usa quella bocca per far qualcosa di utile. - a Finley Marlow non era mai importato di nessuno, aveva capito molto presto che i sentimenti portano solo dolore e sventura. Il suo cuore era diventato di pietra e l’unica altra persona di cui gli importasse qualcosa era proprio il suo fratellino. Si era preso cura di lui fin da quando erano piccoli e oggi era il solo col quale si faceva scrupoli a mostrare la sua vera natura. L’ombra di Finley era più grande di Finley stesso e presto o tardi avrebbe finito col prevalere su tutto, avrebbe spento ogni luce e avrebbe dominato su tutto ciò che aveva attorno.

- Brava Miranda! A quanto pare le voci erano vere… - rise Finley. Amava avere alla sua mercé le persone. Miranda dal canto suo avrebbe voluto rispondergli a tono, ma allo stesso tempo temeva di perdere il suo appoggio.
Finely appoggiò una mano sulla testa di Miranda, l’afferrò per i capelli e tirò indietro costringendola ad interrompere ciò che stava facendo così bene per guardarlo.
- Togliti i vestiti e fammi vedere quanto tieni a Ethan. - il ghigno che aveva stampato in volto la diceva lunga sulle sue intenzioni. Miranda avrebbe voluto scappare di lì, ma in fondo Finley era bello e desiderabile, molto più del fratello. Ethan era quello dolce e premuroso che tutte avrebbero voluto sposare, ma Finley era di certo quello che ci sapeva fare, quello che ci sapeva fare con le donne. Miranda era molto più simile a Finley di quanto essa stessa volesse ammettere. Si rialzò e si sfilò il vestito di dosso. La cosa non impressionò Finley, aveva avuto abbastanza donne da sapere come dovevano essere nude già ad una prima fugace occhiata. Il giovane attese e lei capì, senza troppe cerimonie si liberò del suo costo intimo in pizzo e si avvicinò a lui iniziando a spogliarlo. Finley glielo lasciò fare, era divertito, si chiese quante altre volte Miranda avesse fatto una cosa simile, si domandò con quanti e chi fossero quegli sprovveduti.
Miranda tentò di baciarlo, un disperato tentativo di creare una sorta di legame con lui, qualcosa che in qualche modo avrebbe messo a tacere la sua coscienza lasciandole credere che fosse un qualcosa che entrambi volevano, ma lui si voltò dall’altra parte. Finley odiava baciare, odiava essere baciato, soprattutto quando stava gestendo i suoi affari.
Senza un minimo di gentilezza afferrò Miranda per le braccia e la fece roteare al suo posto accanto alla scrivania. Lo guardo freddo del giovane Marlow si posò su quello di lei, la vide impaurita e la cosa lo divertiva, in fondo sapeva lei lo voleva e quando la sua mano raggiunse il sesso di lei ne ebbe la certezza.
Miranda tentò di baciarlo, un disperato tentativo di creare una sorta di legame con lui, qualcosa che in qualche modo avrebbe messo a tacere la sua coscienza lasciandole credere che fosse un qualcosa che entrambi volevano, ma lui si voltò dall’altra parte. Finley odiava baciare, odiava essere baciato, soprattutto quando stava gestendo i suoi affari.
Senza un minimo di gentilezza afferrò Miranda per le braccia e la fece roteare al suo posto accanto alla scrivania. Lo guardo freddo del giovane Marlow si posò su quello di lei, la vide impaurita e la cosa lo divertiva, in fondo sapeva lei lo voleva e quando la sua mano raggiunse il sesso di lei ne ebbe la certezza.
- Sei davvero solo una puttanella come tutte le altre Miranda Stutton. Adesso se vuoi puoi fingere che non ti piaccia, ma sappiamo entrambi che non è così. - rise ancora e con un gesto deciso infilò due dita dentro di lei. Miranda gemette. Finley aveva ragione, lui aveva sempre ragione.
Quel tipo di gioco lo divertiva, la guardava mentre lei cercava di trattenere i suoi gemiti favorendo però i movimenti della mano di lui. Finley era anche un tipo che si annoiava in fretta e dopo poco la spinse sulla scrivani costringendola a sdraiarvisi sopra. Prese le gambe di lei e se le appoggiò sulle spalle, lei si tirò su appoggiandosi sulle braccia.
Quel tipo di gioco lo divertiva, la guardava mentre lei cercava di trattenere i suoi gemiti favorendo però i movimenti della mano di lui. Finley era anche un tipo che si annoiava in fretta e dopo poco la spinse sulla scrivani costringendola a sdraiarvisi sopra. Prese le gambe di lei e se le appoggiò sulle spalle, lei si tirò su appoggiandosi sulle braccia.

- Fa’ piano. - gli disse. Lui sorrise ed entrò di nuovo dentro di lei. Non fece piano, non fu gentile, sapeva che le ragazze come Miranda mentivano di continuo, gli piaceva giocare alle santarelline, ma in fondo volevano tutte la stessa cosa: essere scopate da qualcuno che le facesse sentire come nessun altro faceva.
La cosa andò avanti ancora per un po’ fino a quando Finley non ebbe un’idea. Si staccò da lei permettendole di alzarsi dalla scrivania. Lei parve confusa, per un attimo pensò che lui le avrebbe chiesto di andarsene e in quel momento non avrebbe saputo dire se la cosa le avrebbe fatto piacere o meno.
- Vieni qui. - disse lui con un sogghigno malizioso. Le porse la mano e lei, seppur titubante, l’afferrò. Lui la attirò a sè, poi appoggiò una mano sulla nuca di lei e la spinse contro la grande vetrata del suo ufficio. Non l’avrebbe lasciata andare, non ancora almeno.

- Finley… - mormorò lei senza nemmeno sapere che cosa avrebbe voluto chiedergli.
- Non ti piace la vista da quassù Miranda? Quelli come noi non sono fatti per vivere là in basso, noi non siamo dei piccoli esserini insignificanti, siamo coloro che in un modo o nell’altro stabiliscono delle loro vite. - la afferò per fianchi e la penetrò ancora. Lei gemette di nuovo e ancora una volta Finley seppe che anche lei non stava aspettando altro.
- Non ti piace la vista da quassù Miranda? Quelli come noi non sono fatti per vivere là in basso, noi non siamo dei piccoli esserini insignificanti, siamo coloro che in un modo o nell’altro stabiliscono delle loro vite. - la afferò per fianchi e la penetrò ancora. Lei gemette di nuovo e ancora una volta Finley seppe che anche lei non stava aspettando altro.

- Finely ti prego… - disse lei ansimando. - Voglio andar via… -
- No, non è vero e comunque sei tu ad esser venuta da me, adesso ne affronti le conseguenze. - per un’attimo Finley aveva pensato che l’altra fosse più scaltra, più come lui, ma ancora una volta di rese conto di essere solo, di essere unico e diverso dagli altri. Miranda era esattamente come tutte le altre, ma a differenza di altre era una che sapeva come appagare un uomo e questa fu l’unica cosa che il giovane Marlow riuscì ad apprezzare di lei.
Miranda pensava a Ethan a come era stato dolce con lei, lui credeva che lei fosse vergine e Miranda non si era sentita di dirgli la verità. Come erano diversi i due fratelli, tutti lo dicevano, ma ora lei aveva capito quanto lo fossero davvero. Finley in fondo le piaceva, ma non lo avrebbe mai ammesso, non avrebbe permesso a nulla di sè stessa di ammettere che era lui il Marlow più giusto per lei. Si costrinse a pensare a Ethan, ma fu inutile. Finley accelerò il ritmo e lei raggiunse l’orgasmo per l’ennesima volta e questa volta lo fece anche lui.
- No, non è vero e comunque sei tu ad esser venuta da me, adesso ne affronti le conseguenze. - per un’attimo Finley aveva pensato che l’altra fosse più scaltra, più come lui, ma ancora una volta di rese conto di essere solo, di essere unico e diverso dagli altri. Miranda era esattamente come tutte le altre, ma a differenza di altre era una che sapeva come appagare un uomo e questa fu l’unica cosa che il giovane Marlow riuscì ad apprezzare di lei.
Miranda pensava a Ethan a come era stato dolce con lei, lui credeva che lei fosse vergine e Miranda non si era sentita di dirgli la verità. Come erano diversi i due fratelli, tutti lo dicevano, ma ora lei aveva capito quanto lo fossero davvero. Finley in fondo le piaceva, ma non lo avrebbe mai ammesso, non avrebbe permesso a nulla di sè stessa di ammettere che era lui il Marlow più giusto per lei. Si costrinse a pensare a Ethan, ma fu inutile. Finley accelerò il ritmo e lei raggiunse l’orgasmo per l’ennesima volta e questa volta lo fece anche lui.
In silenzio i due si rivestirono, lei aveva fretta di lasciare quell’ufficio, odiava che lui l’avesse fatta sentire una puttana, ma allo stesso tempo continuava a ripetersi che lo aveva fatto per un buon motivo, lo aveva fatto per Ethan. Miranda disse a sè stessa che se non fosse stato per Ethan non avrebbe mai fatto nulla del genere, ma questa era solo una verità a metà.
- Chiudi la porta quando esci. - disse Finley alle sue spalle, era il suo modo per farle capire quanto poco significasse per lui.
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